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Credito di imposta sui dividendi esteri ai titolari di partecipazioni non qualificate residenti in Italia
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Le persone fisiche fiscalmente residenti in Italia titolari di partecipazioni non qualificate in società residenti all’estero possono ricevere durante l’anno di imposta dividendi in funzione degli utili prodotti. Predetti utili di fonte estera sono da riportare all’interno del Quadro RM12 – Sezione V al lordo delle imposte estere sostenute nello Stato della fonte (qualora l’utile sia percepito tramite un intermediario finanziario non residente in Italia) o al netto dell’imposizione fiscale estera (ove il dividendo sia
Le aziende estere che inviano i propri dipendenti in distacco in Italia, devono necessariamente tenere in considerazione la normativa comunitaria contenuta nelle Direttive UE n. 67/2014 e n. 957/2018. Tali direttive sono state recepite in Italia rispettivamente attraverso il D.Lgs n. 136/2016 ed il D.Lgs, n. 122/2020. Le autorità ispettive dovranno accertare: se, nel caso concreto, l’impresa distaccante svolga attività diverse da quelle di mera gestione o amministrazione del personale e dunque non si tratti
I lavoratori italiani assunti all’estero con un contratto locale, devono valutare attentamente gli obblighi previdenziali che variano in funzione del Paese in cui il dipendente è assunto. In tali circostanze occorre distinguere tra: Paesi UE, Paesi che adottano la legislazione comunitaria in virtù di appositi accordi con l’Unione europea, o Paesi con cui l’Italia ha stipulato Accordi bilaterali di sicurezza sociale c.d. “totali”: il dipendente è tenuto a versare i contributi nel Paese estero di
La gestione del personale dipendente inbound è un aspetto che spesso è sottovalutato dalle aziende multinazionali soprattutto sotto un profilo previdenziale. Infatti, la presenza o meno di Accordi Bilaterali di sicurezza sociale con l’Italia può comportare il mantenimento della posizione contributiva del lavoratore nel Paese di origine, con un obbligo da parte dell’azienda estera di versare all’INPS o i contributi minimi dovuti in Italia o l’intera contribuzione previdenziale. In entrambi i casi, è necessario aprire
Siano esse considerate investimenti o mezzi di pagamento, le criptovalute suscitano sempre di più l’attenzione degli operatori. Tali asset non hanno ancora in Italia una disciplina legislativa a livello fiscale, per quanto l’Agenzia delle Entrate abbia avuto modo di fornire alcuni chiarimenti in merito all’imposizione diretta ed indiretta in apposite Risoluzioni o Risposte ad istanze di interpello e di consulenza giuridica. In particolare, per ciò che concerne l’IRPEF, i prelievi di criptovalute da depositi la